Tizio si sveglia una mattina; sta campeggiando in una pineta in riva al mare.
Esce dalla tenda e un moscone gli ronza subito intorno, pesante e assillante.
Tizio esce dalla tenda per appartarsi ed espletare sacrosanti bisogni corporali.
Tizio (benché sia in una pineta) vaga qualche minuto per trovare un luogo che gli piaccia, che favorisca l'espletamento; il moscone lo segue passo passo, orbitandogli intorno ronzando.
Tizio trova il luogo adatto e si libera, quindi torna alla tenda.
Il moscone raggiante rimane nel luogo prescelto.
Allora mi domando da anni (soltanto oggi trovo il coraggio di chiedere pubblicamente): il moscone è regolato da meccanismi pavloviani, per cui all'umano che esce dalla tenda, seguono bisogni corporali da sfruttare?
Oppure: il moscone, in qualche modo, "sente" la presenza di detti bisogni, ancor prima dell'espletamento?
Boh.... se qualcuno conosce la verità...
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