[fonte]
I
Inermi e macabri
i passerotti implumi;
glabri e disperati,
oscillano becchi
spalancati e protesi,
nel nido germogliati,
ingollano larve,
come loro piccini,
o chissacché bestia minuta,
catafratta e cornuta,
e lombrichi distratti.
II
Appresso l'acquata,
colti a trafficar nella pozza,
nemmanco indugiano
sul mio sguardo mite
e conosciuto, ch'esplodono
in volo e vanno dispersi,
per comparir nel fango,
di botto ed ancora:
quattro
promiscui amoreggiano,
due tutti presi a becchettare,
a turno si scrollano
di dosso l'acqua sozza.
III
Eccolo posato e stecchito,
sul ramo sogguarda
lontano e sapiente
l'occhio velato,
meditabondo
e tutto arruffato,
non sfugge
dinnanzi alla mano,
lieve la brezza
la smania del volo
ha sospinto lontano.
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