[fonte]
Essi conquistano
l’inutile sospesi,
ammodo e orbo
Lionel Terray
si dipinse coi sodali
e costoro sappiate
che fiutano fini,
della folgore nascente,
nell’aria il metallino
pizzicore che frizza
nelle nari e spiccare
fa’ loro un balzo di lato,
abbrancati a un’inezia
sullo sprofondo ghiotto.
***
All’hotel in vallata,
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laggiù i decorati
reduci e sciacalli
(le “iene umane”
le appella Bellezza)
oliano a champagne
e Pernod la calmerìa
poggiata sulla conca;
s’ammoscia la terrazza,
le pareti asperrime
sghignazzano al titillar
del rocciatore i puntuti
chiodi che l’aggrappano
al monte giganteo,
sbuffa lo sternuto
di pietruzze e tesi
puntan cannocchiali
i saprofagi, s’alzano
strillini d’ubriache.
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