Per
Nina il gatto
si
votò psicopompo.
Raccolto
a sfinge
la
vegliò il siamese,
dimentico
dei ratti
da
straziare, dei lacerti,
dei
merli pasciuti,
delle
piccole serpi,
e
il fiume di Plutone
a
solcare la seguì:
dall’Oceano
s’infratta
giù
tristo nelle faglie,
s’oscura,
borboglia sordi
brusii
oleosi e le sponde cela,
procede
la prora ornata
dalla
polena sorniona,
beccheggia,
taglia
il
corso nero la vela.
***
Fu di
maggio il ventisei,
credo a
Spirito sbarcato,
Nina compagnammo
al
colombario traversando
marmi longevi
e conosciuti
di figli
dei figli e dei drogati;
giunti ai
quieti alveari,
le spoglie dimore
delle
fredde pupe,
si fermò lo
strascicare
delle
scarpe sulle ghiaie,
i cipressi
alle nenie
piangevano
galbule.
A casa,
frattanto,
il gatto
era tornato:
code
guizzanti e piccole
esplosioni
piumate
sbocciavano
nel prato.
2 commenti:
Psicopompo felino per la Nina; son molto tristi, gli altri Psicopompo: i senza anime brave da accompagno
Buongiorno!
Mia nonna sceglieva bene!
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