Eppure,
ancora,
Io
t’attende, nomato
il Bosforo
e sgravata
da Epafo è
donna
d’Egitto,
profuga,
ava di
Menfi e di Libia.
Or tu
ammiri da Galata,
beccheggiare
il mastodonte
d’Asia
barrire sfilando
solenne al
primo ponte,
rammemora
ch’ella
giovenca lì
fuggendo
il tafano nuotò.
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