Punta la gatta d’Arquà,
nella teca mi fingo,
il ninnare di malva
lenitiva e maggiolina;
emolliente qui compagna
del clivio i muriccioli,
ed è certo, al borgo alto,
vi annusò lillà di fiori.
***
Oggi ostenta i globi
risucchiati e secca,
del manto le ciprie
ha memorie cadute,
l’infiorescenze ancora
stupita nasa pari
all’aroma del moto
degl’incolti roditori.
Nessun commento:
Posta un commento