Dal nido l'uccelletti
dipartono e l'ormeggi
il moribondo ritira
nei giorni turbolenti,
d’incessante staffetta
fra tempeste e calura;
altri dice della breve alba,
o pregna l‘alzata Selene,
a tacere feriti sui campi,
le gestanti a chetare.
E’ tutto il tramontare,
lo sconquasso di trasfondersi,
l’uno nel suo opposto,
che abbrivida e impiccia,
che scuote l’indeciso.
(Grazie a mio padre, Antonio, per
l’imbeccata)
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