Racconti
d’un vecchio,
vizzo
lenemente, come,
sotto
l’egida del conio
divino,
pacato degrada l’Adone,
poi,
giunti al muriccio,
ti
esorta ad osare:
se l’occhio le pietre
perfora, vista sostieni, e
timone.
Anna, difatti, ch’aveva
grande, pei ciuchi, passione,
urtò in soffio Rimbaud
(e si aperse il libro caduto).
Leggesti “Fêtes de la faim”,
con pathos d’attore canuto.
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