nel
campo sonnolento
-
fa d'oppio la maggese -
che
s'apre dietro casa,
spaesata
e buffa posa,
dei
duttili gabbiani,
un'avanguardia
nuova.
Ignuno
fiutò mari,
ma
lezzi di concimi
dell'agro
e lordure;
saggiano
temperie
nei
luoghi e piantano
forse
gli avamposti,
sogni
di crassi prati,
precorsi
dall’autunno
e
infranti dagl’aratri.
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