FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
La
mia casa è umida;
poco è chiaro perché
l’acqua
non leghi alle stagioni,poco è chiaro perché
onora nessun rito
rugiade e galaverne,
nei borghi che siamo,
paeselli coricati, brevi,
luoghi, lungo il fiume,
minori manzoniani.
alla pozza d’estate,
si credevano impasto
di forma e di fanghi
e d’altri sedimenti
dei frequentissimi avi,
morire per cui, soltanto
risponde all’affondare,
il quiescere nel freddo
si distingue dal risveglio.
- all’occhio tuo digiuno,
agguaglia l’eucalipto -
oltre lo stagno è nudo
e troppo dista il fiume;
ripiegò assetato il seme
piuttosto ai fontanili.
Febbrifugo, le polveri
bevo io, ch’entrambi siamo
ai mali dell’umido inclini.
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