Questa notizia suscita in me un paio di riflessioni, perché i principi dell'omeopatia cambiano radicalmente il giudizio di quanto esposto:
1- principio attivo diluito. A che grado? Dal punto di vista chimico, se una diluizione non supera il Numero di Avogadro deve avere traccia di soluto. Il fatto che l'attuale tecnologia non possa rilevarne la presenza, al di sotto di una certa soglia, non significa nulla... o significa ben poco. Quindi vorrei sapere il grado di diluizione di questi prodotti (D, CH, M, K, etc...).
2- l'omeopatia utilizza diverse sostanze tossiche (la stricnina è presente in alcune piante loganiacee come nux vomica e ignatia, rimedi celebri dell'omeopatia, lachesis è il veleno del crotalo muto, utilizzatissimi dei potenti acidi, etc...) perché il principio attivo diluito non ha effetto tossico, ma al contrario ne può contrastare gli effetti. Banalmente (molto banalmente, e sia ben chiaro, perché l'omeopatia non va utilizzata in modo sintomatico): coffea in omeopatia cura anche i disturbi da elevata assunzione di caffé ed una certa irrequietezza mentale, tabacum cura anche l'astinenza da tabacco e le forme simili di malessere, come il mal di mare.
Insomma, quello che non torna in questa faccenda è semplice: la somatotropina omeopatizzata non può agire come ormone della crescita, ma può combattere i disturbi causati dall'assunzione dello stesso, più molti altri disturbi e se la sostanza è già stata testata queste informazioni sono fruibili. Importante però conoscere la diluizione. Mi sembra che si parli molto di omeopatia, senza conoscerne minimamente le basi. Sul fatto che il principio attivo non venisse conservato in modo idoneo... beh.... su quello c'è ben poco da dire.
Sembrerebbe quasi una truffa molto maldestramente perpetrata.
Sembrerebbe quasi una truffa molto maldestramente perpetrata.