venerdì 1 aprile 2011

Scili-poti-poti!



Sorvolando, ora, per non uscire dal tema, sulle evidenze scientifiche e sulle battaglie filosofiche intorno all'omeopatia, vorrei premettere che io sostengo ed utilizzo principalmente questa forma di medicina; sono naturopata.
Ciò premesso, il punto è che, quando questo Scilipoti, per i cui andirivieni fra un partito e l'altro, dettati unicamente dalla sua convenienza personale, venne insultato e deriso da mezzo parlamento e mezza Italia, ebbene quando Scilipoti rilasciò a sua difesa interviste, ricordando di essere omeopata e di aver portato avanti battaglie parlamentari per l'omeopatia e per le terapie alternative, quando poi, ora, lo vedo correre, tutto piccoletto e pelato, di quel buffo che rasenta l'insignificanza, correndo per poter votare, come fosse un uomo tutto d'un pezzo e come se ponesse la verità al di sopra di ogni umana paura ed esigenza, come se - in quel momento - contasse più il suo voto che la resistenza delle colonne portanti dell'universo di materia... E beh...
...Quando lo vedo mi sorge il dubbio che l'omeopatia non possa essere che una bufala, anzi, una gran cagata.

martedì 29 marzo 2011

Critical mono-mass


Questa mattina ho visto una tizia in bicicletta che, dovendo svoltare a sinistra ad un semaforo, si buttava in mezzo al traffico col braccio sinistro ben teso e orizzontale, per indicare la direzione.
Peccato, anzi, peccatissimo, che si trattava di un incrocio sotto il cavalcavia Bacula a Milano, laddove s'incrocia la strada che porta in tangenziale.
Un formicaio di auto giustapposte a mò di Tetris.
Insomma: quando non si ha paura, si fa paura. Lo cantava Faber: "Qui chi non terrorizza s'ammala di terrore".
Ha creato il panico fra le auto, roba da schiacchiarla senza pietà.

giovedì 10 marzo 2011

Dedicarsi al nulla


Nutro sincera e profonda stima per alcuni personaggi, quali Gianni Brera e Beppe Viola, quali Gianni  Minà e Oliviero Beha, più altri sicuramente esistenti, ma che non conosco.
A questi aggiungo il giovane Paolo Maggioni, che, a mio avviso, col tempo, verrà considerato (come i sopra citati) un uomo di cultura.
Per tutti gli altri giornalisti sportivi nutro una profonda invidia, che sfiora il risentimento, poiché - di fatto - si dedicano al nulla.
Discutono animatamente, litigano e si insultano, generano e alimentano alterchi in diretta, il tutto... per niente.
Si lanciano in profondissime analisi tecnico-tattiche, non disdegnano la visione psicologica dell'uomo fragile, quando minaccia la potenza del campione. Tutto questo... per nulla.
Un nulla pagato.
Sarebbe ben più impegnativo e logorante occuparsi d'economia, di cronaca, di politica, di società in generale; invece no! Questi eletti disquisiscono intorno al nulla. Perché di nulla si tratta. Non me ne vogliano gli amanti del calcio, anche io mi gusto qualche partita in compagnia di mio padre. L'aspetto inopinabile (a mio avviso) della questione, sta nel fatto che se il calcio sparisse, d'un botto, ora, nulla di grave accadrebbe. Non è un bisogno primario, e neppure secondario.
Quindi beati loro, che si dedicano (con ampi e rilassati respiri dell'anima) al nulla. 

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giovedì 17 febbraio 2011

Downloading communism


L'anno scorso il calciatore Borriello accusò Saviano di aver lucrato su Napoli, per poi scusarsi. Erano "cose più grandi di lui". Così disse.
Del tipo: sono calciatore, a quello penso. Se avesse avuto il bagaglio necessario alla critica, per quanto mi riguarda, avrebbe potuto anche scrivere un saggio anti-Saviano.
Ora le care Ely & Belen esprimono giudizi negativi sulla manifestazione "Se non ora quando?"; per il momento non hanno fatto un passo indietro, e non lo faranno benché sia necessario, dal momento che hanno sconfinato di diversi chilometri.
A questa mia riflessione, un conoscente ha concluso che, lapalissiano, sono comunista.
Tralasciamo per brevità il fatto che io non mi ritenga un fossile di dinosauro.
Ho pensato che allora Ely & Belen siano di destra. E' riduttivo osservare che, semplicemente, abbiano toccato argomenti per loro spinosi. Da cosa si capisce, così, a vista, la loro "destrità"? Forse ci si annusa fra simili; un senso sottile, che non si può spiegare. Un senso che non ha bisogno di parole. Il mio conoscente lo sapeva fin da prima, prima della loro uscita inopportuna. 
Allora, proseguendo, ho intuito che l'essere pendenti verso sinistra, o dall'altro lato, comprende un quid, che sfugge ancora ad ogni verifica psicologica, sociologica, e rigorosamente "chimica". Siamo predeterminati e ci annusiamo, insomma, grazie ad un gene attivo, che un giorno scopriranno.
"Scoperto il gene della sinistra!", "Scoperto il gene della destra!".
A quel punto, potremo scegliere l'inclinazione politica del nascituro ed i cattolici si moltiplicheranno in modo virulento, perché staranno sì manipolando l'opera di Dio, ma per Dio, in suo onore, e forse scriveranno fiumi di parole per spiegare che - non ce n'è - quella è la volontà di Dio. Saremo proprio in una babilonia di sterco, soffocheremo.
Li mangeremo. Altro non si potrà fare.
Accoglieremo la modesta proposta di Swift: li faremo crescere ben pasciuti, poi li passeremo allo spiedo, alla griglia, ripieni, bolliti, col rafano, piccanti, al curry, come ci andrà...
E così, finalmente, per buona pace di tutti, scopriremo che, realmente, i comunisti mangiano i bambini.

Aggiornamento (12/09/2011): non avevo proprio torto. Ora puntano l'indice verso una zona del cervello, l'amigdala. Leggete: destra-sinistra-cervello.

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mercoledì 16 febbraio 2011

Il segreto svelato...


(fonte: Metro edizione Milano del 16/02/2011)


Sarà poi vero? Tutto 'sto segreto e poi.... Zap!

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lunedì 24 gennaio 2011

La miglior controllora possibile

Questa mattina il treno FS (non importa che linea, sono tutte uguali) ad una stazione si è fermato un po' "lungo", quindi 3 carrozze erano oltre la banchina.
Molte persone, allora, hanno dovuto risalire la banchina per raggiungere il convoglio e salire. Ad un tratto, la controllora si è alterata, urlando ai passeggeri di salire, di non perdere tempo, di non indugiare, altrimenti non ci saremmo più mossi.
Il solito paladino della giustizia, quindi, è intervenuto, ammonendo la controllora, non si dà del cretino alle persone quando il treno si ferma lungo ed è sempre in ritardo, insomma che modi, scrivo alla direzione, eccetera, per descriverla brevemente "alla Saramago".
La controllora, sicuramente illuminata da un dio minore ma competente, ha accennato a rispondere: "Ma lei vuole sapere perché i treni sono sempre in ritardo?", alludendo al fatto che lo siano per via della lentezza nella salita e nella discesa alle varie soste.
A quel punto, tutti hanno seguito il paladino della giustizia, inveendo contro la controllora, che si è allontanata mestamente.
E... boh, ho pensato che allora nei paesi in cui i treni sono puntuali le persone si muovono alla velocità della luce, sono particelle che si ricompongono sedute sul treno. Non c'è altro motivo.


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giovedì 13 gennaio 2011

A petto nudo

Mio padre è, da sempre, un gran consumatore di film western e di guerra.
Da decenni, allora, lo vedo illuminato dalle luci pulsanti della televisione. Ora blu, ora arancione, ora giallastro e rosso, egli è ipnotizzato da spari, esplosioni, urla, imprecazioni e gemiti di morenti.
Forse per questa sua passione, da piccolo, intuii quanto dovesse essere molto più atroce e doloroso ricevere una o più pallottole in pieno petto nudo, piuttosto che ben coperti e riparati almeno da una t-shirt in cotone.
Questo tarlo senza una logica terrestre, negli anni, s'è ben guardato dal bucare il mio cranio, dall'uscire all'aria aperta; non m'ha mai abbandonato.
Ancora oggi, all'improvviso, nei momenti più disparati, m'assale il pensiero di beccarmi una pallottola, che so... in un polmone, anche solo in una spalla, ma rigorosamente a petto nudo.
Oggi m'è capitato mentre facevo colazione.  M'hanno preso... penso il fegato.
Allora ho pensato che - senza alcun dubbio - deve esistere un legame fra il punto che immagino venga colpito ed il mio stato d'animo.
Banalmente: non digerisco una situazione, mi sparano allo stomaco. Mi sento amareggiato: pam! Mi beccano la cistifellea. 
Poi, fortunatamente, mi sono reso conto che una giornata, con questo preludio, non potrebbe che sfociare in un dramma insopportabile, quindi ho cercato di concentrarmi sui biscotti.  

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