(fonte: http://www.galerie-insecte.org)
Sabbia rovente, predatori naturali, le onde
che s’infrangono, la risacca, il devastante impatto antropico.
In questo ambiente ostile ecco l’isopode,
noncurante dei pericoli, esempio cristallino di naturale e sublime incoscienza.
Ho passato molti anni ad osservare questi
piccoli insetti saltellare sulla spiaggia, infossarsi, fare capolino da un
cumulo, dopo che un solo passo dell’ignobile turista di turno ne aveva sotterrati vari.
Essendo un piccolo crostaceo, la mia indole
golosa talvolta prevaleva anche sulla loro grazia; devo confessare con una certa vergogna che ho sempre
osservato l’isopode anche con sguardo culinario.
Sono piccoli, molto piccoli, ma sono di un
numero incommensurabile.
Potendoli acquistare al mercato ittico, con
una scottata nell’olio (senza che l’olio sia bollente) con dell’aglio… Come per
le scimmie di mare, due linguine rappresenterebbero uno dei loro degni epiloghi.
Chiusa la parentesi godereccia, questi
esserini che, per forma e agilità mi stanno molto simpatici, per quanto mi
riguarda, considerata l’ostinazione, la caparbietà dimostrata nel loro sopravvivere, dovrebbero essere soggetto dell'arte… Che so… Protagonisti di un canto; ce li vedo in luogo delle ginestre
del Leopardi.
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